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Il mio lavoro nasce dalla ricerca delle mie origini, della mia memoria e della mia vita.
E' il racconto di storie inedite, di un quotidiano passato che cerco di interpretare.

Le mie immagini sbordano dal supporto, escono, scivolano, come se volessero rivivere, come se volessero una seconda possibilità.
I volti, i corpi, le storie diventano nuovo territorio del discorso.

Sono corpi indagati, ritratti, educati, sorpresi e rassegnati, sono insieme biologico di vita ma anche di istinto, di ossessione e di libertà.
Nel mio lavoro assemblo frammenti di personalità diverse, cercando varianti a materiali del mio passato, mio e di altri.
E' un accumulo di nuove identità e di nuovi ricordi attraverso immagini, oggetti, storie di persone; immagini contemporaneamente familiari ed estranee, che nel mio lavoro acquistano una nuova vita, uscendo dal reale, in una sorta di sospensione e di nuova situazione.

My work comes from the research of my origins, my memory and my life.

It is a tale of unpublished stories, a slice of daily life of the past which I try to interpret.

My images overflow the frame, leave it, slip out of it, as if trying to live again, as if they wanted a second chance.

Faces, bodies, stories become a new arena of discourse. The bodies are investigated, depicted, educated, surprised and resigned, they are biological material but also instinct, obsession and freedom.

In my work,  I assemble fragments of different personalities, looking for variations of the materials of my past, my own and others'.

It is an accumulation of new identities and new memories through images of people known to me, images at once familiar and strange, which in my work take on a new life, estranging them from reality, in a kind of suspension and new situation